Cos’è “Get it Fair”?

Cos’è Get it Fair?

L’industria manifatturiera internazionale è sempre più organizzata come un intricata catena con una molteplicità di attori, un’alto numero di subappalti e, in alcuni settori (ad es. Indumenti e calzature), lavoro non dichiarato. Quando acquisti una maglietta in Europa, potrebbe essere stata cucita in Cambogia, usando tessuti fabbricati in Cina con cotone coltivato in Uzbekistan e colorata con coloranti indiani. Di conseguenza, le scelte individuali fatte dai consumatori in Europa possono avere conseguenze che incidono sulla vita dei lavoratori e delle comunità in più paesi del mondo.

È emergente l’esigenza di rafforzare la coerenza e la comparabilità delle informazioni relative a questioni ambientali, questioni sociali e relative ai dipendenti, rispetto dei diritti umani, salute e sicurezza sul lavoro, anticorruzione e corruzione nelle catene di approvvigionamento.

Questo è ciò che è ampiamente definito “responsabilità sociale” e richiede una maggiore trasparenza.

I consumatori di tutto il mondo apprezzano i marchi ed i prodotti che garantiscono una maggiore trasparenza e tracciabilità dei prodotti nella catena di produzione: dalla pre-produzione, alla post-produzione, al confezionamento, alla spedizione e alla vendita finale. I consumatori non solo chiedono di sapere da dove proviene il prodotto, ma in che modo le persone sono state coinvolte nel processo, le loro condizioni di lavoro, conformità alla sostenibilità, salute e sicurezza, impatti ambientali e così via.

La trasparenza nei processi produttivi sta plasmando approvvigionamento, logistica, partnership e scelte quotidiane dei clienti. Comprendere l’importanza dell’etica e della trasparenza nella produzione significa assecondare la crescente domanda da parte dei consumatori finali per quest’ultima.

I fattori esterni (come gli standard governativi e di settore) “costringono” le aziende ad innovarsi e migliorare sotto questo punto di vista. Altre pressioni esterne includono gruppi di attivisti e organizzazioni non governative che richiedono trasparenza da una determinata azienda o un intero settore.

Nuove regole stanno inoltre aumentando la soglia di divulgazione, affidabilità e trasparenza delle informazioni non finanziarie, con particolare attenzione alle catene di approvvigionamento. In Europa, la Direttiva 2014/95 ha introdotto un requisito obbligatorio per le grandi imprese. “Va incluso nel bilancio e nella relazione sulla gestione un rendiconto non finanziario contenente informazioni nella misura necessaria per comprendere le prestazioni di sviluppo dell’impresa, la posizione e l’impatto della sua attività in ambito ambientale, sociale, di rispetto dei diritti umani ed in termini di lotta alla corruzione ”. La dichiarazione non finanziaria deve inoltre includere informazioni sui processi di due diligence che toccano l’intera catena produttiva e di subappalto, al fine di identificare, prevenire e mitigare gli impatti negativi esistenti e potenziali.

La direttiva 2014/95 include la seguente disposizione: “Gli Stati membri possono richiedere che le informazioni contenute nel rendiconto finanziario non consolidato siano verificate da un fornitore indipendente di servizi di assicurazione” (clausola 6). Vi è una crescente domanda di Due Diligence di terzi.

Esistono molte sfide sia per le grandi che per le piccole imprese nei paesi in via di sviluppo nell’attuazione delle pratiche di responsabilità sociale. Per le piccole imprese, superare queste sfide è diventata una condizione necessaria per entrare nel mercato globale.

Le Camere di commercio italiane all’estero, secondo la loro missione di promozione e facilitazione degli scambi bilaterali tra società italiana e locali, svolgono un ruolo chiave nel collegare gli acquirenti internazionali, chiedendo maggiore trasparenza e affidabilità delle informazioni non finanziarie relative alla responsabilità sociale.

Perché “Get it Fair due diligence”?

Due Diligence è un processo attraverso il quale le aziende identificano, prevengono, mitigano e tengono conto di come affrontare i rischi reali e potenziali di eventi negativi intrinsechi alla loro attività che interessano gli azionisti.

L’OECD ha pubblicato una guida per la “diligenza dovuta” (due diligence)  per una condotta aziendale responsabile e una pubblicazione specifica per settore come la “OECD Due Diligence Guidance for Responsible supply chains” nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. L’ente ISO (International Standardization Organization) ha redatto lo standard ISO 26000, una “Guida per la responsabilità sociale”  indirizzata alle aziende.

Il framework Get It Fair (www.getit-fair.com) è stato sviluppato per fornire alle aziende un modello di riferimento SR (social responsability) e fornire alle terze parti un documento che certifichi il rispetto della responsabilità sociale da parte dell’azienda in tutti i suoi aspetti: diritti umani, salute e sicurezza, ambiente ed equità.

Il servizio Get It Fair Due Diligence

La Camera, in collaborazione con ICMQ India (principale ente di certificazione italiano), fornisce ai suoi membri i servizi Get It Fair Due Diligence con l’obiettivo di:

  1. Ottenere la certificazione Get It Fair al termine del processo di valutazione (produttori)
  2. Fornire supporto per l’implementazione di pratiche di approvvigionamento responsabile (acquirenti)

Il framework Get It Fair fa riferimento a documenti e standard internazionali. I più importanti sono: Linee guida OCSE per una condotta aziendale responsabile, Linee guida OCSE per catene di approvvigionamento responsabili e norma ISO 26000. Il framework “GIF” copre tutti gli aspetti rilevanti della responsabilità sociale: diritti umani, condizioni di lavoro, salute e sicurezza, ambiente, equità aziendale.

Get It Fair Due Diligence non solo fornisce alle organizzazioni input interni per la gestione dei processi di miglioramento, ma soprattutto aiuta le organizzazioni a fornire ai propri azionisti e acquirenti locali/internazionali informazioni affidabili sulle loro pratiche di SR.

Target

Il servizio Get It Fair Due Diligence fornito dalla Camera in collaborazione con ICMQ India può essere richiesto da:

  • Acquirenti: società che operano in vari punti della catena di approvvigionamento, inclusi acquirenti di prodotti globali e merchandisers, uffici acquisti e agenti, distributori, ecc. interessati ad ottenere un supporto affidabile per le loro pratiche di acquisto;
  • Produttori: piccole, medie e grandi imprese locali interessate a migliorare le proprie esportazioni verso i mercati internazionali.
  • Aziende private, statali o miste interessate ad attrarre investitori e migliorare il rapporto con i loro azionisti.
  • Azionisti interessati a capire quanto, l’azienda in cui investono, si impegni al fine di mantenere un comportamento in linea coi canoni della SR.

Il servizio Get If Fair Due Diligence fornito dalla Camera consente ai membri di:

  • Ottenere il certificato Get It Fair a prezzo agevolato;
  • Pubblicare le aziende certificate nel sito Web Get It Fair;
  • Fornire ai propri azionisti le informazioni extra-finanziarie pertinenti richieste dalla legge per altri scopi di marketing;ù
  • Promuovere aziende locali per acquirenti italiani (ed europei) e altri investitori;
  • Pubblicizzare l’azienda  attraverso i mezzi di comunicazione (ad es. Newsletter) ed eventi (conferenze, seminari, workshop) in collaborazione con il gruppo ICMQ e altre Camere di commercio italiane all’estere;
  • Accedere alla comunità internazionale Get It Fair.

Contattaci

Non esitate a contattarci al nostro indirizzo e-mail: officer.hcmc@icham.org, oppure visitare il sito Web: www.getit-fair.com e contattare direttamente i rappresentanti di Get it Fair via e-mail: info@getit-fair.com o telefono: + 91-22-42564356.